sabato 23 aprile 2011

Guerra al referendum sull'acqua

La prossimità della scadenza elettorale e le notizie sui tentativi maldestri del governo e dei poteri forti di depotenziare la partecipazione al voto e il possibile raggiungimento del quorum devono trovare adeguata risposta in una sempre più larga e massiccia partecipazione  e di impegno in prima persona in questa partita che vede da un lato la rivendicazione della partecipazione popolare e decisionalità dal basso, dall'altra le imprese, Confindustria, Federutility e tutti coloro  che hanno paura che i referendum su acqua e nucleare possano sconfiggere le politiche liberiste che hanno dominato negli ultimi decenni.

Se prima ci hanno deriso e poi ignorato, ora sono scesi in guerra... .
Illuminante il dispendio di propaganda sui quotidiani di ieri e oggi(vedi inserto Unità), dove in particolare per la Toscana, prendevano parola i presidenti di alcune della grandi aziende privatizzate toscane nonchè l'immancabile Cispel toscana per rifarsi il lifting raccontando la favola che la principale "missione", definita "umanitaria!!!!",  delle aziende idriche del ns. territorio è la salvaguardia della risorsa, di "sorella acqua" e del bene comune, mentre in contemporanea Finanza Affari e il Sole 24 Ore dichiaravano che "il decreto sul nucleare votato ieri riaccenderà i motori alle multiutility dell'acqua..e l'impatto sul bussiness sarà immediato, a cominciare dai titoli.." e, ancora, Federutility chiedeva a gran voce analogo provvedimento sull'acqua per impedire il referendum. Se passasse il referendum, scrivono,"si tornerebbe al regime delle aziende pubbliche che hanno dominato ...i servizi pubblici locali,  con la cancellazione di qualunque  forma di gara e concorrenza per aggiudicarsi il mercato...ancora più insidioso il 2° quesito  che smonterebbe l'intero assetto industriale delle risorse idriche.."...e  Marcegaglia .."con il ragiungimento del quorum .."avremmo chiuso per sempre con la liberalizzazione dell'acqua..."
..... ma noi saremo capaci di sconfiggerli.

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